La vittoria sofferta dei Gallesi
Che meraviglioso sport è il rugby! Che meravigliosa partita è stata quella fra l’Inghilterra ed il Galles, svoltasi davanti al tempio gremito di Twickenham, così gremito che se fosse stato 6 volte più grande non ci sarebbe comunque entrato uno spillo. 600.000, infatti, erano le richieste giunte per avere il prezioso tagliando che avrebbe consentito di assistere all’evento, e tanta attesa non è stata affatto vana.
I Gallesi, inferiori su quasi tutti i piani di gioco, inferiori nelle fasi statiche, perseguitati dalla sorte avversa che continua a colpirli con continui infortuni, sotto nel punteggio per tutto il match, si sono eroicamente battuti conquistando, al termine di un’epica battaglia, il più prestigioso ed inatteso dei trionfi, contro l’avversario di sempre, che sembrava, ormai, ad un passo dalla vittoria. Il grande merito degli uomini di Gatland è stata, senza dubbio, la perseveranza, la capacità di rimanere attaccati ad una partita in cui tutto sembrava volgere verso il successo dell’avversario: mischia, touche, infermeria, sostegno del pubblico, punteggio sempre a favore: tutto sembrava servire a scoraggiare i rossi dragoni. Ma loro non hanno mai mollato, fedeli al motto secondo cui la vittoria è del forte che ha fede; appesi all’ispiratissimo piede del proprio leader morale Dan Biggar hanno tenuto botta e, quando i giochi sembravano chiusi, hanno colpito con due azioni fulminee e letali: una strepitosa meta di Gareth Davies, lanciato da un immaginifico grubber di Liam Williams, che ha portato sul momentaneo pareggio, ed un piazzato arrivato da lontanissimo della formidabile apertura degli Ospreys.
E poi, fino alla fine, trincea disperata, con le truppe stanche ed incerottate a reggere gli assalti furibondi degli inglesi, inferociti dalla scoperta che la vittoria non era più loro, sino al liberatorio fischio finale. Quando lo sport regala momenti così emozionanti è difficile fare disamine tecniche o tattiche; per questo ci sarà tempo nei giorni a venire. La lezione che si può trarre dal match di ieri è che nulla è impossibile quando, pur partendo da condizioni di oggettiva inferiorità, si hanno coraggio, determinazione e fiducia nei propri mezzi.
Ora la situazione-qualificazione di questo “girone della morte” si fa assai interessante e renderà ancora più imperdibili i prossimi match-clou che vedranno i Wallabies affrontare le due contendenti di Twickenham: ci sarà sicuramente da divertirsi!
Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Anthony Watson, 13 Brad Barritt, 12 Sam Burgess, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Chris Robshaw (c), 6 Tom Wood, 5 Courtney Lawes, 4 Geoff Parling, 3 Dan Cole, 2 Tom Youngs, 1 Joe Marler
Riserve: 16 Rob Webber, 17 Mako Vunipola, 18 Kieran Brookes, 19 Joe Launchbury, 20 James Haskell, 21 Richard Wigglesworth, 22 George Ford, 23 Alex Goode
Marcatori Inghilterra
Mete: May (26)
Conversioni: Farrell (26)
Punizioni: Farrell (11, 23, 43, 51, 68)
Drop: Farrell (17)
Galles: 15 Liam Williams, 14 George North, 13 Scott Williams, 12 Jamie Roberts, 11 Hallam Amos, 10 Dan Biggar, 9 Gareth Davies, 8 Taulupe Faletau, 7 Sam Warburton (c), 6 Dan Lydiate, 5 Alun Wyn Jones, 4 Bradley Davies, 3 Tomas Francis, 2 Scott Baldwin, 1 Gethin Jenkins
Riserve: 16 Ken Owens, 17 Aaron Jarvis, 18 Samson Lee, 19 Luke Charteris, 20 Justin Tipuric, 21 Lloyd Williams, 22 Rhys Priestland, 23 Alex Cuthbert