Calvisano lotta, ma non basta, la Challenge è dei Saracens
Passa la squadra più forte nel barrage che opponeva il Rugby Calvisano e i Timișoara Saracens; la squadra rumena vince anche al Peroni Stadium di fronte ad un Calvisano che ci ha provato in tutti i modi, senza lasciare nulla di intentato, ma che ha dovuto chinare il capo davanti ad un avversario decisamente più forte e straordinariamente motivato. Bastava vederli prima della partita, nella fase di riscaldamento, i Saraceni del Tibisco per capire che erano venuti a giocarsi la partita della vita: espressioni corrucciate, non un sorriso, nemmeno da parte dei numerosi Pacific islanders della formazione, gente che, per solito, ha l’abitudine di prendere la vita e lo sport con solare allegria. Invece sin dalla prima palla i rumeno-isolani fanno capire chiaramente la loro forza ed il loro focus sulla partita: calcio di start coi giri contati, palla conquistata, due fasi di un’intensità fisica impressionante e penalty conquistato dopo meno di 2’ per il piede di Calafeteanu che porta subito avanti i suoi per 0-3. Calvisano prova subito a reagire e attacca con impeto, ma l’opposizione, soprattutto fisica, dei Saraceni è a dir poco impressionante. I gialloneri sembrano sempre sbattere contro una barriera granitica, di cemento armato, con placcaggi di durezza inusitata e spesso portati con stile, per così dire, isolano. Ne fa le spese per primo il pur non esile Morelli, costretto a lasciare in campo a metà del primo tempo, seguito poco dopo dallo zoppicante Sami Panico, e non saranno i soli calvini a dover uscire per cause di forza maggiore. Comunque la fatica dei padroni di casa viene premiata quando il permissivo arbitro inglese decide di punire uno di questi placcaggi stile taekwondo e concede una punizione che Buscema spedisce fra i pali siglando il 3-3. Prendono coraggio i ragazzi di Brunello e cominciano a sviluppare quel gioco al largo che gli ospiti sembrano faticare a contrastare: l’occasione più ghiotta arriva fra le mani di Benji De Jager dopo una splendida combinazione Chiesa-Buscema che lancia l’ala sudafricana verso la meta. Purtroppo le gambe di Benji non bastano e la difesa riesce a fermarlo a meno di 3 metri dalla linea fatale. Così sono i rumeni a riportarsi in avanti grazie ad un fuorigioco della linea che consente al preciso Calafeteanu di riportare avanti i rossoneri per 3-6. Il tempo corre e siamo quasi a fine primo tempo quando Buscema inventa uno splendido calcetto a scavalcare che libererebbe Susio verso la meta, ma la palla ha un rimbalzo beffardo e supera la lanciatissima ala calvina planando nelle mani di Umaga. In chiusura di frazione Calvisano ottiene un altro penalty che Buscema è costretto a provare da metà campo causa impossibilità di andare in touche: la battuta è precisa, ma troppo corta e il tempo si chiude sul 3-6.
Sugli spalti la convinzione di poter ribaltare il risultato dell’andata è diventata molto flebile e l’auspicio è oramai più quello di cercare di vincere la partita che di passare il turno. Del resto la consistenza dell’avversario è evidente: i Timișoara Saracens sono una squadra che, probabilmente, sarebbe la favorita numero 1 per il titolo se giocasse in Eccellenza.
Al ritorno in campo i ragazzi di Brunello si mostrano molto più convinti dei loro tifosi e attaccano in tutti i modi, riuscendo anche a conquistare il controllo delle fasi statiche fino a quel punto gestite con buona padronanza dai rumeni. La difesa ospite rimane comunque una muraglia di muscoli invalicabile: i rossoneri vincono immancabilmente tutti gli impatti quando hanno la palla e placcano con una durezza sconosciuta da queste parti quando il possesso l’hanno gli avversari. L’impegno di Calvisano viene premiato quando un’azione funambolica di Susio in coppia con Minozzi lancia l’estremo giallonero verso la meta, raggiunta dopo una finta ed un cambio di passo che spalancano la via dei pali per Buscema: Calvisano va in vantaggio per la prima volta sul 10-6. La meta dà coraggio ai padroni di casa che, adesso, moltiplicano gli sforzi e attaccano con veemenza. Anche la mischia fa la sua parte conquistando metri ed una punizione sulla quale, probabilmente, girano le sorti del match. Siamo a 45 metri circa dai pali, spostati sulla destra; tutti si aspettano la palla in touche per continuare a tenere l’avversario sotto pressione e provare ad allungare. Invece incredibilmente si decide di tentare la via dei pali, nonostante Buscema avesse già mostrato di non avere quella lunghezza di calcio. E, infatti, anche questa volta il calcio è preciso, ma corto. Qui, in pratica, finisce la partita di Calvisano. Nell’azione successiva i rumeni conquistano una punizione ed arrivano a lanciare una touche ben dentro i 22 calvini; dalla touche si origina una maul perfetta e possente che finisce in meta e, grazie al piede di Calafeteanu, riporta i Saracens sul 10-13. E’ una brutta botta per Calvisano che poco dopo vede il secondo centro rumeno sfruttare un probabile velo non visto e involarsi verso la meta, resistere ad un placcaggio e lanciare un compagno per lo sprint finale. Partita ribaltata e 10-20 grazie alla trasformazione del solito Calafeteanu che, qualche minuto dopo, spedisce fra i pali anche una punizione calciata da posizione impossibile, probabilmente solo con l’intento di far girare il cronometro e siamo sul 10-23. Calvisano, però, non disarma e nonostante la perdita per infortunio di capitan Castello e l’uscita di uno stanchissimo Buscema riprova ad attaccare. Si arriva a lanciare una touche dentro i 22 da cui nasce una maul che viene fermata fallosamente; la sequenza (touche, maul, fallo) si ripete altre tre volte finchè dall’ennesima maul fermata fallosamente si stacca Jimmy Tuivaiti che evita un placcaggio stile ghigliottina, ne rompe un secondo e plana in meta; dalla piazzola è bravissimo Minozzi a trasformare da un angolo impossibile. Sul 17-23 a poco dalla fine Calvisano esala l’ultimo respiro ed assiste all’ultima meta ospite che nasce da un’azione confusa.
Finisce così 17-28 e sono i Timișoara Saracens a festeggiare all’impazzata per tutto il campo, accompagnati da una nutrita rappresentanza di sostenitori. I rumeni sono una squadra davvero molto forte, di uno standard che potrebbe situarsi a metà strada fra la nostra Eccellenza e il Pro12. Calvisano non ha nulla da rimproverarsi: ha giocato con grande impegno, profondendo il massimo sforzo e senza risparmiare nulla. Ha trovato sulla sua strada un avversario più forte a cui è giusto fare i complimenti e gli auguri per la disputa della prossima European Challenge Cup. Calvisano ci riproverà il prossimo anno, sperabilmente con lo stesso spirito messo in mostra quest’anno.
jpr