Epcr ha chiesto ai club interessati di inviare le proprie referenze; entro febbraio i nomi delle due squadre ammesse alla coppa 2020/21
All’inizio del film “Mary Poppins” la famiglia Banks, rimasta di colpo senza governante, pubblica un annuncio per assumerne una nuova: tutte le tate interessate sono invitate a inviare le proprie referenze.
Mutatis mutandis, è la situazione nella quale si trova ora il processo di qualificazione alla Challenge Cup.
L’EPCR, il board che gestisce Heineken Cup e Challenge Cup, si è ritrovato di colpo senza la propria terza coppa, quel Continental Shield che per qualche stagione ha deciso sul campo quali tra le squadre dei campionati nazionali europei di seconda fascia (Top12 italiano compreso) avevano diritto a partecipare alla Challenge Cup; e in mancanza di esso ha deciso di procedere a invito: niente più qualificazione sul campo, i club interessati invieranno le proprie referenze in modo tale da permettere a Epcr di decidere quali sono i due club con i requisiti più adatti per entrare nella prossima Challenge Cup.
Nel documento pdf inviato alle federazioni nazionali e da esse inoltrato ai propri club, l’Epcr elenca una serie di requisiti, pur precisando che nessuno di essi è strettamente indispensabile:
- la candidatura del club dev’essere approvata e supportata dalla federazione nazionale d’appartenenza
- il club dev’essere finanziariamente stabile (allegare documentazione in proposito, prego)
- stadio da almeno 1500 posti a sedere
- all’interno ed esterno dello stadio: adeguato spazio e attrezzature per lo staff medico, per le riprese televisive e per i giornalisti, adeguato parcheggio per pullman e auto, adeguato sistema di vendita di cibo e bevande ecc ecc
- un tabellone segnapunti elettronico (ahi ahi stadio Mirabello di Reggio Emilia!) e un sistema altoparlante; non è necessaria ma è certamente ben vista la presenza di un maxischermo
- una buona base di fan (“per favore forniteci la vostra media spettatori nelle ultime tre stagioni”)
Il bando precisa che è possibile candidare anche franchigie (cioè selezioni di più club). Oppure una via intermedia: un club può chiedere di poter rinforzare la propria rosa, in occasione dei match di Challenge, con giocatori di altri club (indicare quali) del proprio campionato.
Nella sezione del bando dedicata all’aspetto finanziario la prima preoccupazione di EPCR è precisare che l’ente non aiuterà economicamente in alcun modo i club che saranno scelti. Sono inoltre indicate altre caratteristiche richieste:
- il club deve risiedere in un territorio con riconosciute potenzialità di successo e di crescita commerciale (e questo sembra azzoppare i due forti club siberiani, dispersi laggiù in mezzo al nulla)
- deve disporre di un broadcast o almeno di un produttore di trasmissioni stream
- deve essere attivo sui social media
- deve dimostrare di avere un solido sistema di sponsor
Il termine per presentare le domande scade questo lunedì, 27 gennaio.
Attorno al 6 febbraio sarà comunicata alle federazioni nazionali la lista ristretta dei club con i migliori requisiti (un po’ come le nominations negli Oscar).
In un giorno imprecisato della seconda metà di febbraio saranno annunciati i nomi delle due partecipanti alla Challenge Cup 2020/21.
Nulla sappiamo sull’eventuale interessamento dei club italiani, anche se speriamo che siano tanti di essi a candidarsi e che a sbaragliare magicamente il campo delle richiedenti, come Mary Poppins, sia una nostra squadra. O anche due squadre, visto che il bando non afferma che i club scelti debbano essere di nazionalità differenti.
Rimane la sensazione che qualificarsi sul campo vincendo il Continental Shield avesse un sapore tutto diverso rispetto a passare questa specie di colloquio d’assunzione in casa Banks.