Semifinali europee: che siamo come sempre costretti a vedere da appassionati “disinteressati”. Ci sarà mai una nostra squadra sul tetto dell’Europa? Riusciremo a qualificarci per un play-off? Dura, difficile: basta anche solo il dato (statistico e di fatto) che le nostre squadre hanno un terzo, un quarto dei budget medi dei top team europei (ma anche budget della metà di squadre di vertice del secondo campionato francese…).
The Good
Sillari, Furlan, Busato. Tre azzurre, tre nazionali, tre ragazze che hanno scelto di fare un’esperienza all’estero (non crediamo certo per milionate di soldi, nel rugby in rosa si gioca a livello di dilettantismo o quasi) e sono riuscite a portare a casa un titolo pesante, quello di campioni di Inghilterra. Sempre bello vedere quando giocatori e giocatrici nostrani/e trionfano all’estero, fu meraviglioso vedere il Sergio Nazionale, il nostro capitano, alzare il trofeo di vincitore di Francia, ora è altrettanto bello compartecipare a questo successo a distanza. Con la speranza che prima o poi questi “bicipiti in fuga”, rientrando, facciano vincere anche alle nazionali, o ai nostri team, qualcosa di grande.
The bad
A volte ci si stupisce per certe cose: tipo che se inizi a scrivere la chiave di ricerca “dichiarazione” in Youtube come suggerimento compare prima “dichiarazione di guerra di Mussolini” e poi “dichiarazione d’amore”.
Nella settimana ovale ci siamo stupiti per il senso di zebronia per la programmazione. Parla in un’intervista coach Jimenez (attuale allenatore delle Zebre dopo la fine dell’era Guidi) e dice che spesso per le nostre squadre un fattore di enorme difficoltà sono i tempi di trasferta. Jimenez dice che il suo team per fare un Parma-Glasgow ci ha impiegato 14 ore. Non abbiamo fatto errori di battitura, ha detto veramente quattordici ore, come mezzo giro del mondo, o quasi.
Ci siamo chiesti come questo sia stato possibile. Sappiamo con certezza che c’è un volo diretto Milano Malpensa-Edimburgo. Parma-Milano sono 1 ora e mezza di strada, Edimburgo-Glasgow un’altra oretta e il volo siamo sulle 2 ore e 25, anche contando tempi per check-in, possibili ritardi, come si può arrivare alla strabiliante cifra di 14 ore? Hanno fatto scalo a Londra e poi sono andati in bus a Glasgow? Scalo a Parigi con attesa molto lunga? Ma fosse così: perché non hanno preso il volo diretto, tanto più che i calendari si conoscono dall’estate e una partita che arriva ad aprile può essere programmata con larghissimo anticipo? Non riusciamo dunque a risolvere questo x-file padano, qualche maligno ha sospettato che i soldi per la trasferta non c’erano in anticipo e comprare i biglietti aerei molto prima, materialmente, non si riusciva a farlo. Certo poi acquistandoli, ad es. un mese prima, non solo si fanno queste drammatiche trasferte ma si spende anche parecchio di più….
Freestyle rugby
Avrete certamente visto molti video di freestyle con pallone tondo, ma ci sono anche freestyler ovali. Alcuni sono decisamente bravi e mostrano di saper controllare la palla in modi anti-accademici ma sicuramente esteticamente interessanti. Come se la caveranno però a fare un normale passaggio o un piazzato facile facile, quello che anche un pilone infila prima del terzo tempo?
Quando giochi al rugby amatoriale
Ci sono alcuni video che potete trovare sul Tubo (non sapete di cosa si tratta? Dai, fatevelo dire dal vostro figliolo) che mostrano divertenti situazioni dal rugby amatoriale. Sicuramente molti di noi le abbiamo vissute, sono cose tipo il pilone da 200 kg che ti ribalta anche se non corre, il pilone che piazza un drop, il lancio in touche talmente storto che finisce 10 metri oltre il corridoio, il tizio che fa delle cose da “ma perché cavolo giochi in serie C che sembri Dan Carter”, un arbitro che fa il ruzzolone… Questo video è l’episodio 3 di una serie dedicata proprio alla bellezza del rugby amatoriale, trovate facilmente anche l’1, il 2… Trattasi di rugby francese ma sono cose che ci sono un po’ ovunque… Perché il rugby amatoriale n’a pas des frontières.
Per un campione nulla è scontato
Davate per scontato che uno come Halfpenny fosse convocato per il tour dei Lions? Beh la concorrenza è fortissima, e se magari per i tifosi la chiamata era attesa, lo stesso giocatore l’ha aspettata con trepidazione per nulla dandola per scontata, anzi temendo un po’ il contrario come si vede da questo video.
Ed è bello che uno di questa classe sia così felice, lui e la famiglia, per un momento storico.
Joseph K.
Foto: profilo Twitter Harlequins.