Le Zebre, il venerdì 17 a Llanelli e le sberle che non fanno male
Come in quel film di Rocky, dove allo stallone italiano continuano a ripetere “Non fa male, non fa male” per convincerlo che i cazzotti si possono incassare; solo che quello incassa e restituisce. Ecco, così purtroppo non sono le Zebre di questa triste e crepuscolare stagione del nostro scontento. Gli Scarlets, senza impegnarsi più che tanto e in totale souplesse distribuiscono 3 sberloni per tempo alle impotenti zebrette e concludono la loro performance con i tranquilli 5 punti (maturati quando alla fine mancava una mezzora buona) senza l’ombra di mezzo problema. Si perde brutto a Llanelli in questo venerdì 17, ma la sfortuna c’entra davvero poco: non c’è bisogno di scomodare la sorte avversa per spiegare un risultato ovvio come il solleone a luglio.
La capacità di reagire della franchigia federale si esaurisce tutta nella meta con cui Mattia Bellini, al 23’, finalizza una buona manovra congegnata fra Bordoli e Bisegni, rispondendo al try con cui Steff Evans aveva aperto il tabellino al 12’, concludendo in bandiera (e col conforto del TMO) un’azione nata da una touche sul lato opposto. Siamo al 24’ e siamo 7-7. Da lì in poi è tranquillo monologo Scarlets che, con pazienza, affastellano fasi in tranquillità inseguendo il loro obiettivo numerico. Passano neanche cinque minuti e Shingler inizia ad accomiatare gli ospiti con una meta che nasce da una mischia ottenuta grazie ad uno dei tanti falli italiani. Sul 14-7 ci provano anche a portare avanti l’ovale le Zebre, ma mal gliene incoglie perché una lunga fase di possesso viene interrotta da un intercetto di Boyde che calcia lungo lanciando Tom Williams che si beve Baker come un bicchiere di granatina e si invola indisturbato verso la meta del 21-7: povere Zebre, anche quando provano a muovere la palla segnano gli altri. Da lì a fine primo tempo non succede molto altro e si va al riposo con una partita già segnata: non tanto nel punteggio quanto nell’evidente sproporzione fra le forze, le capacità e la convinzione dei due team.
Ad inizio ripresa assistiamo ad un po’ di pasticci e, come spesso accade, quando si pasticcia i nostri primeggiano: il solito fallo di tenuto viene sfruttato dagli Scarlets in touche e dalla rimessa arriva una meta facile facile di Price che al 50’ sigla il 28-7 e il punto di bonus che era lo scontato obiettivo dei gallesi. Vabbè, la partita potrebbe anche chiudersi a questo punto perché è evidente che nulla di interessante può più succedere. Le Zebre riescono solo a commettere un fallo dietro l’altro finchè al 62’ il sig. Brace sventola un giallo per gioco pericoloso a Postiglioni entrato da poco. In 14 il pack italiano, in asfissia sin dal primo minuto, cede senza remore concedendo falli su falli fino alla meta tecnica del 64’ (35-7). A questo punto i gallesi lasciano un po’ fare, evidentemente sazi, ma le Zebre non sanno come approfittarne: come per quasi tutta la partita ogni conato in attacco viene vanificato da un recupero difensivo, una palla banalmente persa, una contro-ruck od un fallo come quello di Pratichetti che consente agli Scarlets di riportarsi ai nostri 5 mt. Dalla rimessa Boyde trova facilmente la via della sesta meta al 73’ ed il risultato passa sul 42-7 che chiude il match.
Si torna a casa, con il solito pesante carico sulle spalle; a voler ben vedere, in fondo, 42 punti non sono un’esagerazione (s’è subito di peggio in questa stagione) e alcune prestazioni individuali (Bisegni, Bordoli, lo stravagante Fabiani flanker) non sono neanche male. Ma ciò che sconforta è l’assoluta ed evidente non competitività della squadra a questi livelli. Gli Scarlets hanno giocato una partita tranquilla ed hanno sempre difeso con ordine e disciplina le rare manovre zebrate, colpendo ogni qual volta hanno voluto farlo: hanno giocato come si fa contro una squadra non in grado di rappresentare una minaccia. E’ davvero difficile immaginare come si possa riuscire a trovare le motivazioni in questa situazione in cui le sconfitte umilianti si replicano senza posa e all’orizzonte c’è l’incertezza sportiva, economica e societaria di una navicella senza timone. Una partita così, con sensazioni così, capita giusta di venerdì 17…
I Tabellini:
Llanelli, Galles – 17 Febbraio 2017
Guinness PRO12 2016/17, Round 15
Scarlets Vs Zebre Rugby 42-7 (p.t. 21-7)
Marcatori: 13‘ m Evans S. tr Jones D. (7-0); 24‘ m Bellini tr Violi (7-7); 30‘ m Shingler tr Jones D. (14-7); 34‘ m Williams T. tr Jones D. (21-7); s.t. 10‘ m Price (28-7); 24‘ m tecnica tr Jones D. (35-7); 34‘ m Boyde tr Thomas A. (42-7)
Scarlets: Mcnicholl, Williams T., Hughes, Parkes (cap) (15’ s.t. Owen), Evans S., Jones D. (24’ s.t. Thomas A.), Evans J. (1’ s.t. Davies A.), Boyde, Davies J. (24’ s.t. Phillips T.), Shingler (15’ s.t. Macleod), Beirne, Price, Kruger (21’ s.t. Thomas N.), Phillips E. (20’ Elias), Jones W. (15’ s.t. Garrett) All.Pivac
Zebre Rugby: Baker (24’ s.t. Berryman), Bellini, Bisegni, Boni (25’ s.t. Pratichetti), Greeff, Bordoli (21’ s.t. Palazzani), Violi; Ruzza, Fabiani (11’ s.t. Zanetti), Minnie, Koegelenberg, Furno (1’ s.t. Bernabò), Ceccarelli (15’ s.t Roan), D’Apice (22’ s.t. Le Roux), De Marchi (cap) (21’ s.t. Postiglioni) All. Jimenez
Arbitro: Adnrew Brace (Irish Rugby Football Union)
Assistenti: Sean Gallagher (Irish Rugby Football Union) e Simon Mills (Welsh Rugby Union)
TMO: Kevin Beggs (Irish Rugby Football Union)
Calciatori: Violi (Zebre Rugby) 1/1, Jones D. (Scarlets) 5/5, Thomas A. (Scarlets) 1/1
Cartellini: al 22’ s.t. giallo a Postiglioni (Zebre Rugby)
Punti in classifica: Scarlets 5, Zebre Rugby 0
Man of the match: Beirne (Scarlets)
jpr