Rugby World Cup 2015

Arbitri indecisi e TMO: un rapporto squilibrato?

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Scritto da Rugby.it

Arbitri e tecnologia

E’ quello che si chiede John Taylor, columnist gallese e indimenticato flanker dei Dragoni degli anni ’70. Il noto commentatore rileva come l’indecisione dei referees stia portando ad una progressiva cessione dei compiti e delle responsabilità all’arbitro senza faccia e senza nome della tecnologia, con un conseguente snaturamento del ruolo e dell’autorevolezza dell’arbitro di campo stesso. Al centro delle critiche soprattutto l’uso eccessivo dello strumento da parte del sudafricano Jaco Peyper durante il match inaugurale fra Inghilterra e Fiji.

Dice Taylor: ” Peyper era così terrorizzato di sbagliare che ha cominciato a devolvere ogni decisione al proprio TMO, facendo durare il primo tempo 52′, dieci dei quali spesi in attesa di decisioni arbitrali” e conclude “Vogliamo un arbitraggio accurato e decisioni corrette, ma questo uso eccessivo del TMO sta rallentando il gioco oltre il limite del tollerabile“.

Difficile trovare il giusto equilibrio fra esigenze di certezza, esigenze televisive e natura del gioco del rugby. Certo è che il timore di decidere da un’idea di quale sia il livello di pressione cui sono sottoposti gli arbitri nell’era del professionismo e, in certo modo, di come queste pressioni, un tempo estranee a questo sport e più familiari in altri, ne stiano minando la natura, a partire dall’anello più debole della catena, cioè l’arbitro stesso.
Da “master of the game” a “slave of technology”: un destino piuttosto triste per una delle figure un tempo più rispettate del nostro sport.

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