Emisfero australe batte emisfero boreale nel rugby?
La recente RWC ha mostrato senza ombra di dubbio la superiorità del rugby giocato nell’emisfero australe rispetto a quello che si gioca in quello boreale: 4 semifinaliste su 4 tutte provenienti da sud non si erano mai viste e sono una prova decisamente convincente e definitiva di quanto molti sospettavano da tempo. Immediatamente dopo l’acquisizione di questa nuova consapevolezza si è aperto il dibattito su come ridurre questo gap che, invece, sembra sempre più allargarsi.
Un contributo originale alla discussione viene da James Haskell, 30enne terza linea dei London Wasps e della nazionale inglese.
Secondo Haskell che, per la verità, parla più all’Inghilterra che all’intero emisfero, se il rugby inglese vuole colmare il gap con quello dei campioni neozelandesi, dovrebbe “cambiare stagione” e disputare il proprio torneo in estate anzichè in inverno. Haskell, che ha giocato una stagione in Nuova Zelanda, sostiene che ” In Nuova Zelanda il rugby lo respiri nell’aria, fa parte della loro cultura.
Essere un rugbysta è il sogno di ogni neozelandese e quando arriva la bella stagione tutti corrono a giocare a rugby su terreni asciutti e veloci, quasi mai piovosi, il che permette lo sviluppo dell’attitudine a giocare veloce. Dovremmo farlo anche da noi, non per imitarli, perchè ogni nazione ha il suo stile, ma per acquisire quegli skills che solo giocare sull’asciutto permette di sviluppare. Naturalmente non esistono soluzioni miracolose, ma questa potrebbe essere una buona base”.
Sicuramente un’idea non convenzionale; quanto utile è difficile dirlo.
jpr