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The Good & The bad

festa rugby rovato
Scritto da Rugby.it

E siamo alla settimana in cui un po’ tutti riprendono. Se voi state iniziando ad arrostirvi al sole marino o montano i nostri eroi ovali riprendono gli allenamenti, i test fisici, le visite mediche… O almeno, quasi tutti lo fanno (vedi a seguire The Bad, OH NO ANCORA ZEBRE?).

The Good

World rugby. Una cosa che ci è sempre piaciuta del rugby è che, pur essendo uno sport che vive di tradizioni, le valorizza, le mitizza anche, non ha difficoltà a modernizzarsi, anche in tempi rapidissimi.

Questo avviene ad esempio a livello regolamentare, dove la sperimentazione di sistemi di gioco diversi, più adatti a salvaguardare i giocatori e lo spettacolo in campo, si verifica quasi a livello annuale. L’evoluzione del gioco è molto rapida, i furbastri che corrono nelle pieghe del regolamento per costruire mete al limite dell’inganno dello spirito del gioco sono sempre di più. Dunque giustamente World Rugby sta pensando di aiutare i nostri amici arbitri sfoltendo (si parla del 50%) il regolamento e rendendolo più agile. Si introdurranno nuove regole: es. rendere la fox molto più difficile, obbligare a tallonare sempre. Ma soprattutto si agirà su semplificazione e accorpamento del malloppone delle laws, che speriamo diventi a questo punto molto più semplice.

Quello che servirebbe però è anche un patto sulle intenzioni in campo: tutti si giochi il più possibile non per costruire situazioni dubbie, al limite (veli, fuorigioco, blocchi in ruck, trattenute in ruck, rallentamenti volontari del rotolamento, linee di corsa innaturali dei giocatori in fuorigioco per disturbare gli avversari che vanno a pressare o recuperare gli up&under ecc.), che una volta fischio e 5 no altrimenti interromperei il gioco troppo spesso.

The Bad

Ah ma veramente stai parlando ancora delle Zebre? Eh sì, amici, come non parlarne… A Parma i giocatori si sarebbero ieri radunati. In verità, si legge sulla Gazzetta dello sport, non avrebbero fatto allenamento ma solo una riunione sindacale. Questo perché non avrebbero alcuna notizia sul loro presente.

La situazione dovrebbe essere questa: la vecchia società zebre formalmente ancora viva, seppur con un milione di buco di bilancio. La nuova società Zebre, annunciata con comunicato Fir di qualche settimana fa, forse viva ma ancora non ratificata dal consiglio federale (e quando si aspetta a farlo? Per altro si è tenuto un consiglio federale non molto tempo fa…). I contratti in essere ancora con le vecchie zebre, nessun trasferimento o nuovo contratto fatto con le nuove zebre. Giuridicamente non sappiamo se sia possibile contrattualizzare giocatori per una nuova entità in presenza di contratti con la vecchia società non ancora morta e questo anche se la Fir ha possibilità di ritirare le licenze di partecipazione (ma ancora, almeno ufficialmente, non l’ha fatto).

Quindi i giocatori sarebbero contrattualizzati con le vecchie zebre ma potenzialmente senza assicurazione dato che le vecchie zebre sono in arretrato di 2 stipendi e sostanzialmente a livello dirigenziale uccelli di bosco dalla scorsa stagione (sempre così dice l’articolo). Incredibile che al 18 luglio siamo in questa situazione. Triste per i giocatori e i tifosi. Intanto oggi si capirà se il campionato celtico passa a 14 squadre o resta a 12, mercoledì il presidente Gavazzi sarà – si dice – a Parma, venerdì forse ci sarà un consiglio federale che ratificherà le nuove zebre. A quel punto dovranno fare in tempo zero i nuovi contratti e cercare di raccattare su quanto resta del mercato almeno altri 6-7 giocatori… Ce la faranno? Auguri a De Rossi, auguri a Delledonne (dovrebbe essere il nuovo Ceo) e forza Zebre.

Due belle mete

Fingere di andare al largo e poi cambiare direzione d’attacco per colpire e sfruttare il buco che si crea quando la difesa scorre da una parte e tu vai dall’altra. Una cosa meravigliosa che succede nel rugby e che se preparata bene è letale per le difese. Se poi ci aggiungiamo Damian McKenzie che varia la corsa in modo sublime abbiamo veramente il manuale del bel gioco d’attacco…

Water rugby league

Un video che probabilmente è comparso nella cronologia di Pat Lam (ogni riferimento a Zebre-Connacht sospesa per pioggia è voluto). Una partita di rugby league che si trasforma in una piscina con palla ovale nel diluvio. Spettacolare ma anche pericoloso per la difficoltà a tenere gli appoggi e a fermarsi una volta attivata la modalità scivolamento…

Ohy ma la foto di apertura?

Ah sì. La foto di apertura, come spesso accade su rugby.it è del nostro valente Stefano Del Frate ed è l’emblema di una delle cose belle del nostro sport: la convivialità. Una festa del rugby Rovato, che potrebbe essere una delle tantissime feste estive, uno dei tanti terzi tempi di ovalia. E ci è piaciuta metterla come apertura, così, per un segnale di valorizzazione del lato social e popolare di questo bellissimo sport.

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