E finalmente arrivò il primo turno di Sei nazioni 2017: e arrivarono sconfitte su tutti i fronti: under 20, nazionale maggiore maschile e femminile. Tutti previsto, tutto prevedibile? Insomma, noi speravamo ben altro ma vabbuò pigliamo il meglio possibile…
The good
Maxime M’Banda. Il nostro terza linea è stato indubbiamente uno dei più positivi nell’incontro di sabato. 25 placcaggi, un’enormità anche per una terza mobile e abituata a placcare come lui. Il dato statistico significa grande presenza in campo e capacità di essere al posto giusto al momento giusto. Sogniamo una terza con Favaro-Parisse-M’Banda con Minto, Ruzza, Steyn a poter subentrare nel secondo tempo, una linea di leoni placcatori capaci di mordere per 80 minuti i garretti ad ogni avversario.
Maxime intanto, pur essendo giovanissimo, è autorevole, in campo non protesta come fanno sguaiatamente e inopportunamente molti suoi compagni e ci pare uno dei migliori candidati alla fascia di capitano una volta che i Parisse e i Favaro saranno sulla via della canizie sportiva.
The bad
Che fine ha fatto il pubblico della nazionale? Solo 40 mila persone all’Olimpico, metà dei quali (o quasi) gallesi. 20 mila italiani, 40 mila sugli spalti, dopo che l’anno scorso furono 70 mila i presenti all’esordio. A cos’è dovuta questa inattesa débâcle al botteghino? Alla pioggia, al biglietto leggermente rincarato (ma con 25 euro si può entrare in curva), alle tv (qui invece si è registrato il record di sempre sul canale Dmax, con 860 mila spettatori, un’enormità per noi) a qualche strano inghippo nella vendita biglietti? Non lo sappiamo: di fatto l’Olimpico era semideserto e si sentivano quasi più i rossi di Galles.
Per altro, mistero nel mistero: come è possibile che tradizionalmente la presenza estera, anche nei tutto esaurito, sia così ampia? Non possiamo restringere un attimo il contingente di biglietti da dare “fuori”, come fanno tutte le nazionali, onde giocare veramente in casa? O si teme che così a Roma abbiamo 20 mila persone?
La nazionale sparagnina
Nel nostro piccolo ci pare che Conor, Corrado, Oscìa abbia messo alcuni paletti nel modo in cui vuole vedere giocare la nazionale:
- difesa stringente e assatanata, quanto meno finché si è dato proprio tutto in campo: e fino qui possiamo dire che la strada intrapresa sembra ok;
- gioco intelligente al piede, con Canna, Padovani, Mc Lean, ma anche Benvenuti e Venditti a poter usare il piede in modo coerente, per guadagnare terreno e sollevare la faticaccia degli avanti. E qui c’è molto da lavorare, la battaglia tattica è spesso perdente;
- ordine, ordine, ordine in ogni fase del campo: dal doppio play a giocatori che sanno essere puliti e coscienziosi in quello che fanno sul terreno di gioco, come Benvenuti, magari sacrificando la freschezza e il talento maggiore che si portano dietro spesso un po’ di improvvisazione (Campagnaro): e anche qui la strada crediamo possa essere giusta, anche perché il collettivo ben orchestrato sa limare i difetti dei compagni un po’ sotto la media generale, ma c’è molto, molto lavoro da fare.
Tutto questo possiamo tranquillamente metterlo nel conteggio delle cose buone fatte (o incominciate a fare) – nel pochissimo tempo avuto – dallo staff azzurro.
Invece c’è una cosa che non capiamo: la gestione della prima linea titolare e di riserva. In campo sono andati Lovotti, Gega e Cittadini, i quali nel primo tempo hanno dominato in chiusa ma hanno dovuto spendere tantissimo. Gega è stato cambiato a pochi minuti dall’inizio della seconda frazione. Cittadini verso il 50esimo. Invece Lovotti si è fatto tutto l’incontro. Il problema è che nel secondo tempo i piloni che si erano fatti il primo tempo erano chiaramente a corto di fiato, tanto che su Lovotti sono stati fischiati molti falli e si è preso anche un giallo. Come mai Sami Panico è convocato se spesso non lo si vuole schiodare dalla seggiola in panca? Non è meglio ricorrere a qualche giocatore celtico o ad un altro pilone di Eccellenza se si ha poca fiducia in lui? Sono domande eh, non critiche, se Corradone agisce così avrà le sue buone ragioni e sappiamo tutti che in certi reparti la coperta è corta però, ecco, ci sembra una cosa che può essere sistemata.
Bravi jesini! Bravo Parabiago!
Oltre 3 mila spettatori per una partita di 6 Nazioni famminile è un ottimo risultato. Molte parti dell’Italia “periferica”, che magari non conoscono team di Eccellenza o di Celtic vicini, hanno tanta fame di rugby. Si veda anche l’ottimo risultato dell’under 20 a Legnano, con anche qui un 3000-3500 tifosi accorsi sotto la pioggia ad orario non esattamente agevole (le 19 di un venerdì).
Questi segnali positivi vanno assolutamente stimolati, spesso ci sono club dietro il successo di una bella giornata di rugby che meritano lode, come Parabiago o Rugby Jesi e amministrazioni comunali e sponsor locali che danno una mano. E questo, permetteteci, sono le cose belle del nostro movimento che ci piace sottolineare.
joseph k.
Foto copy Stefano Del Frate. Flikr, sito web.