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Italia, che peccato

Written by Rugby.it

Una brutta Francia batte una bella Italia

Un tempo, probabilmente, si sarebbe parlato di sconfitta onorevole ed incoraggiante; ma dopo la partita di oggi allo Stade de France viene più da pensare ad una grande occasione mancata, in una partita giocata dai ragazzi di Brunel su livelli ben superiori alle attese della vigilia. E no, la sconfitta questa volta non va giù, perché sul campo la Francia non è proprio piaciuta, con i suoi pasticci ed il gioco balbettante e disordinato e, probabilmente, una maggiore attenzione in alcuni frangenti dell’incontro sarebbe bastata a dare la vittoria alla squadra che, complessivamente, lo avrebbe più meritato, avendo gestito il match con attitudine positiva e migliore organizzazione, cioè l’Italia.
Partono bene gli azzurri e, sin da subito, si tolgono dalle spalle la coperta dell’incertezza giocando con convinzione ed impeto. I francesi ne sembrano sorpresi e incapaci di reagire. Purtroppo, però, a volte l’impeto sconfina nella foga e i primi minuti vedono gli azzurri propositivi, ma troppo indisciplinati. I padroni di casa, però, con il loro gioco involuto e, a tratti, pretenzioso, non sembrano in grado di approfittarne. Così, all’8’, una bella manovra gestita dagli avanti costruisce per il piede di Carlo Canna l’occasione perfetta per uno dei suoi pezzi di grido: drop da fuori dei 22 in mezzo ai pali, 0-3 per noi. I francesi provano a proporsi in avanti, ma senza impressionare troppo; raccolgono solo un piazzato per un fallo in touche che Bezy sbaglia abbondantemente al 12’, da posizione angolatissima.
Al 14’, però, subiamo una meta anche grazie ad un errore in un cambio difensivo; l’esordiente Vakatawa riceve palla sull’out sinistro, pianta il piede per terra (forse sulla riga laterale) e rientra eludendo il placcaggio di Sarto e schiacciando in bandiera; Bezy non trasforma, 5-3.
Gli azzurri ripartono senza lasciarsi troppo impressionare e macinano gioco soprattutto grazie alla buona regia della mediana, alle invenzioni di Campagnaro che pone spesso problemi complessi alla linea avversaria e alla concretezza del pacchetto. Il controllo del possesso ci porta a giocare una touche nei 22 avversari grazie ad un fallo subito. Dalla touche si sviluppa una maul devastante che porta capitan Parisse in meta al 25’; purtroppo Canna non trasforma da posizione non impossibile ed il punteggio è, comunque, di 5-8 per noi.
I francesi sono palesemente in difficoltà, il loro gioco fa una fatica tremenda a svilupparsi e spesso spostano il pallone in orizzontale come un pendolo senza guadagnare metri all’attenta difesa italiana. Purtroppo un solo attimo di disattenzione (uno di quei particolari di cui si parlava all’inizio) ci costa carissimo: i bleus, oggi in bianco, guadagnano una punizione e Bezy la gioca veloce intuendo un attimo di nostra distrazione. Con la linea difensiva ancora non formata sul lato sinistro Lauret penetra e schiaccia l’ovale in bandiera; da posizione angolata Bezy non trasforma, ed il punteggio al 32′ è di 10-8.
Al 37’ avremmo l’occasione per riportarci avanti, ma Canna, da posizione abbastanza favorevole non centra i pali, ma il ragazzo beneventano si riscatta poco dopo inventando uno splendido offload che manda Campagnaro verso la meta dove viene fermato a poche briciole di rabbia dal traguardo.
Si va al riposo con la Francia in vantaggio 10-8, ma con tanta Italia negli occhi e la convinzione che la partita è ancora tutta da giocare.
Infatti anche la seconda frazione inizia con l’Italia in controllo, ed è la mischia azzurra a fare la voce grossa e offrire a Carlo Canna l’occasione di migliorare le sue percentuali al piede. Il ragazzo, sulla cui pelle la maglia numero 10 si va vieppiù tatuando, non sbaglia da posizione complicata e ci riporta avanti 10-11 al 43’.
Gioca bene, davvero bene l’Italia di Parigi e una bella azione multifase vede Parisse lanciare il lanciatissimo Canna direttamente in meta e, stavolta, non fallire la trasformazione: al 45’ siamo avanti 10-18.
I francesi non sembrano trovare il bandolo della matassa, la loro manovra è involuta ed inefficace, ma, purtroppo, è un’altra nostra disattenzione a rimetterli in partita: una palla tranquillamente in nostro possesso viene persa in avanti e, sulla successiva azione, una percussione di Vakatawa viene contenuta a stento al limite dei 22. La palla viaggia al largo dove raggiunge Bonneval che arriva in fondo sull’out sinistro; Plisson prende il posto alla piazzola dell’impreciso Bezy e trasforma al 58’ fissando il punteggio sul 17-18.
La meta ottenuta non scuote granchè i bleus, ma, purtroppo, sembra avere l’effetto di togliere molte sicurezze ai nostri, sin lì autorevoli e convinti. Così, complice, forse, anche un po’ di stanchezza, perdiamo il controllo del possesso, lasciando l’iniziativa agli avversari che, però, non sembrano averne granchè.
Avere la palla, però, è sempre molto importante: non corri il rischio di subire punti e puoi cercare il fallo dell’avversario nei breakdowns, cosa che accade al 69’. Plisson calcia fra i pali e riporta avanti 20-18 i padroni di casa.
Si teme lo sbandamento, ma questa Italia dimostra anche di saper reagire: riusciamo a ritrovare un po’ di possesso e, visto che le energie non sono più abbondanti, proviamo a fare anche noi come i nostri avversari, che, come noi poco prima, commettono fallo in break down. Il neo entrato Kelly Haimona, da posizione difficile, è bravo a trovare i pali al 74’ e ci riporta avanti 20-21.
Sembra finita, perché i francesi non sembrano avere niente di decente da proporre; purtroppo, però, al 75’ Parisse si vede fischiare fallo in una situazione non del tutto chiara; il nostro capitano non ci sta e protesta vigorosamente, ma l’arbitro Doyle è irremovibile. La posizione è davvero difficile, ma i francesi capiscono bene che dal loro gioco difficilmente potrebbero trarre di più. Plisson così ci prova e la fortuna gli arride: la palla entra fra i pali e i francesi vanno sul 23-21.
Ci prova ancora l’Italia e i francesi, terrorizzati, la buttano sul mestiere giocando col cronometro e provocando una serie interminabile di reset di mischia, facendo passare il tempo. Tempo che, ormai, è rosso, ma la palla è azzurra; i ragazzi ci provano in ogni modo a forzare i francesi al fallo e, in un paio di circostanze, ci vanno anche piuttosto vicino, ma il braccio dell’arbitro rimane abbassato. Così, quasi per disperazione è, incredibilmente, Parisse a tentare un improbabile drop, che esce lateralmente portandosi via un match che difficilmente dimenticheremo.
Davvero un peccato, si diceva, perché sul campo l’Italia avrebbe meritato sorte migliore; sarebbe bastata, davvero, maggiore attenzione in alcuni momenti, in cui pochi maledetti errori hanno spostato l’equilibrio e la vittoria da un campo all’altro. Molto bravi gli esordienti di Brunel: Lovotti trova consistenza dopo un inizio difficile, Gega gioca bene, anche se deve migliorare nei lanci, Bellini gioca molto bene in attacco, ma ha la responsabilità di un paio di lacune difensive, una delle quali determina la meta di Lauret; comunque, anche per lui, giudizio positivo, come per Odiete, che non ha avuto molte occasioni per scatenare la sua velocità, ma ha giocato con pulizia ed applicazione. Bravo Canna, davvero sempre più padrone del ruolo e capace di quelle giocate fantasiose e sfrontate che siamo soliti invidiare alle aperture avversarie; peccato sporchi la sua prestazione lasciando sul terreno 5 punti non difficili al piede che, in una partita finita così, sono un vero peccato. Molto bravo Campagnaro, a tratti infermabile, irruento e imprevedibile; sbaglia anche qualcosa, ma, vivaddio, con lui in campo la giocata spacca-partita è sempre dietro l’angolo. Monumentale, infine, la partita di capitan Parisse: peccato che proprio a lui venga fischiato il dubbio fallo che ci condanna ad una sconfitta come questa.

I Tabellini:

Parigi, Stade de France – sabato 6 febbraio 2016, ore 15.25

RBS 6 Nazioni, I giornata – diretta DMAX/DeejayTV dalle 14.45

Francia v Italia 23-21 (10-8)

Marcatori: p.t. 8’ drop Canna (0-3); 14’ m. Vakatawa (5-3); 25’ m. Parisse (5-8); 32’ m. Chouly (10-8); s.t. 44’ c.p. Canna (10-11); 46’ m. Canna tr. Canna (10-18); 60’ m. Bonneval tr. Plisson (17-18); 68’ c.p. Plisson (20-18); 74’ c.p. Haimona (20-21); 75’ c.p. Plisson (23-21)

Francia: Medard (77’ Doussian); Bonneval, Fickou (56’ Mermoz), Danty, Vakatawa; Plisson, Bezy (68’ Machenaud); Picamoles (16’ Camara), Chouly, Lauret; Maestri, Jedrasiak (72’ Flanquart); Slimani (50’ Atonio), Guirado (cap), Ben Arous (50’ Poirot)

a disposizione non entrato: Chat

all. Noves

Italia: Odiete (55’ McLean); Sarto L., Campagnaro, Garcia (69’ Haimona), Bellini; Canna (77’ Palazzani), Gori; Parisse (cap), Zanni (13’-21, 67’ Van Schalkwyk), Minto; Fuser, Biagi (44’ Bernabò); Cittadini (65’ Castrogiovanni), Gega (56’ Giazzon), Lovotti (65’ Zanusso)

all. Brunel

arb. Doyle (Inghilterra)

Note: Campo in ottime condizioni, pomeriggio sereno. Circa 60.000 spettatori

Calciatori: Bezy 0/3 (Francia), Canna 2/4 (Italia), Plisson 3/3 (Francia), Haimona 1/1 (Italia)

Man oh the match: Vakatawa (Francia)

jpr

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