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The Good & the bad

rugby italia
Scritto da Rugby.it

Un super Calvisano vince il campionato italiano chiudendo una stagione che ha visto anche un Eccellenza probabilmente di livello un po’ superiore ad alcune edizioni del recente passato. L’Eccellenza è un campionato fondamentale per il movimento, non solo perché salvaguarda le passioni di piazze storiche che creano rugby a livello locale, ma anche perché è la prima palestra di ovale vero per tanti piccoli campioni che poi troveremo in azzurro. E a proposito…

The Good

Matteo Minozzi. Il nostro amico e collega blogghistico jpr lo aveva “visto” molto prima di noi, ne esaltava la forza, così come faceva per Marcello Violi e Max M’Banda. Chi lo aveva visto con la under ne aveva apprezzato certamente alcune doti di base ma aveva anche potuto notare enormi ingenuità e forse un po’ di presunzione. Minozzi nel suo anno a Calvisano è cresciuto esponenzialmente e crediamo che farà molto bene anche in Celtic. Veloce, bella corsa e ottime doti di footwork, cambio di direzione e finta, buona pedata, buon piazzato, bellissima capacità di ripartire palla in mano sapendo leggere buchi e difese avversarie. Quest’anno Minozzi è stato più volte Man of the mach, ha fatto numerose mete e alle Zebre speriamo continui nel suo percorso.

Sempre ricordandosi che cose su cui lavorare ce ne sono, in particolare sull’evitare decisioni avventate o fare in modo che la frizzantezza, la scaltrezza, la rapidità di esecuzione non passino nel dominio dell’errore e del regalo all’avversario. Come diceva Arrigo Sacchi (o il suo imitatore?): Umiltè, umitè, umitè.

The Bad

Il calendario non est buono. Parliamo del calendario di Eccellenza. Alcuni giocatori, es. il capitano della under 20 Riccioni, si sono trovati a giocare sabato una finale di campionato e mercoledì in Georgia dovranno esordire al mondiale di categoria, probabilmente con zero o quasi allenamenti con i compagni. Si sa da tempo di questi intrecci, non si poteva finire l’Eccellenza una settimana prima evitando la sovrapposizione e gli scarsissimi giorni di recupero? I ragazzi della under che già, per fortuna, giocano in Eccellenza non sono pochi. Il calendario è difficile da realizzare, visti gli impegni internazionali, ma forse banalmente iniziare una settimana prima e finire una settimana prima poteva già essere la soluzione? Ricordiamocene in futuro.

L’estate che sta arrivando…

Abbiamo già detto che i tre test match di giugno non saranno per nulla facili: una Scozia con “soli” tre grandi assenti (e permetteteci, i nostri pesano molto di più in una squadra che fa già tanta fatica se è al “completo”), delle Isole Fiji ricche di campioni, un’Australia sempre potentissima.

Noi dovremmo approcciare queste sfide con la leggerezza del “niente da perdere” unita alla responsabilità dell’essere i ripetenti, i ragazzi dell’ultimo banco, i rimandati a settembre che devono recuperare l’agognata sufficienza. Insomma un mix di responsabilità e libertà di testa che è, come potete capire, un ossimoro. Dover fare risultato senza oppressione del risultato, dover giocare al meglio senza farsi condizionare dalle prestazioni recenti non sempre ottimali. Il capitano del veliero, il nostro Conor nazionale e i suoi assistenti, dovranno lavorare moltissimo in questo ambito.

Perdere così è veramente brutto

Chi scrive si ricorda perfettamente di un Italia-Irlanda in cui avevamo praticamente vinto ma Ronan O’Gara mise un drop alla fine che significò sconfitta, amarissima sconfitta. Probabilmente molti scoti ricorderanno l’eguale drop finale di Marcato. E in tantissimi casi si può ricordare un drop non andato a segno, come fu quello a Parigi di Sergione Parisse nell’ultimo anno di Brunel.

Con un drop si è deciso un mondiale, il drop è tanto bello quanto infame e doloroso (per chi lo subisce, ovviamente). Nel video qui sopra si vede un bel droppone da lunga distanza che ha dato la vittoria alla Germania contro il Kenia in un test match giocato a Nairobi nel week end. Due realtà in ascesa che potrebbero essere, per altro, nel nostro girone al mondiale visto che accoglieremo la vincitrice del torneino di rispescaggio.

Brutto perdere così, ma il rugby è uno sport anche crudele, tra i più crudeli che ci siano…

Bambini al potere

Si chiamava Trofeo Topolino, ora ha perso la partenership con la Disney ma ha ritrovato l’antico nome. Il Torneo città di Treviso è sempre l’appuntamento più bello per il minirugby, con partecipazione larghissima da tutta Italia e anche da fuori i nostri confini. Un bravo agli organizzatori di Treviso, Silea, Casale, Villorba che riescono ad accogliere oltre 8000 bambini e i loro parenti per un’esperienza veramente formativa e divertente. Prendiamo a prestito le parole di alcuni intervistati: coraggio, rispetto, divertimento. Ci sembrano tre ottimi valori su cui fondare la crescita di un futuro uomo.

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