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Verso il 6 Nazioni: il roster dell’Inghilterra

Written by Rugby.it

Le scelte di Eddie Jones per il 6 Nazioni

C’era attesa per le prime convocazioni di Eddie Jones come selezionatore della nazionale della rosa per il suo esordio nel torneo più antico del mondo. Il tecnico australiano non ha voluto deludere le attese, convocando ben sette esordienti assoluti.

Il roster:

Piloni: Dan Cole, Paul Hill, Joe Marler, Matt Mullan, Henry Thomas (injury replacement al posto di Kieran Brookes), Mako Vunipola.
Tallonatori: Luke Cowan-Dickie, Jamie George, Dylan Hartley.
Seconde linee: George Kruis, Maro Itoje, Joe Launchbury, Courtney Lawes.
Terze linee: Josh Beaumont, Jack Clifford, Matt Kvesic (injury replacement per Dave Ewers), James Haskell, Chris Robshaw, Billy Vunipola.
Mediani di mischia: Danny Care, Ben Youngs.
Mediani di apertura: George Ford, Owen Farrell.
Centri: Elliott Daly, Ollie Devoto (injury replacement per Manu Tuilagi), Sam Hill (injury replacement per Henry Slade), Jonathan Joseph.
Ali/estremi: Chris Ashton, Mike Brown, Alex Goode, Jack Nowell, Anthony Watson, Marland Yarde.
Dunque ben sette giocatori uncapped e almeno alcune esclusioni “eccellenti”, vale a dire il tallonatore dei Tigers Tom Youngs e l’apertura di Sale Danny Cipriani, ma anche giocatori di grande esperienza come l’architetto delle touche Geoff Parling, Brad Barritt, il forte numero 8 Ben Morgan e altri.
Dunque Jones ha voluto dare una netta impronta personale alle scelte e, c’è da immaginarselo, al gioco che la nazionale bianca dovrà mettere in campo. Dice il tecnico del “miracolo Giappone”: “ Abbiamo formato un team che pensiamo in grado di andare al Murrayfield e vincere. Del resto solo questo può essere il nostro obiettivo attuale e per questo ho scelto un mix di esperienza e potenziale. Il mo obiettivo a lungo termine, invece, è quello di riportare l’Inghilterra ad essere una squadra dominante. Questo è il motivo per cui ci sono alcune novità sulla cui crescita facciamo un grosso investimento di fiducia. Confido che alcuni di loro siano destinati a diventare fra i più forti del mondo nel loro ruolo. Ho anche parlato con quelli che non ho convocato. Naturalmente li ho sentiti delusi, ed è giusto che sia così. Loro hanno l’intelligenza e la classe per sapere cosa devono fare per tornare qui! Io non chiudo la porta a nessuno, ma la apro a tutti quelli che dimostrano sul campo e fuori di meritare di far parte del team. Sono certo che le opportunità, per chi lo vorrà veramente, non mancheranno.

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Parole molto chiare e senza inutili tenerezze, che sono state favorevolmente accolte da Sir Clive Woodward, coach dei campioni del mondo 2003: “Per buona parte della mia carriera uno dei miei impegni è stato quello di indovinare le mosse del coach dei Wallabies Eddie Jones e cercarne i punti deboli! Mi piacciono le sue scelte; si capisce bene che Eddie è molto determinato ed ha ben chiari in testa gli obiettivi e le necessità. E’ ben deciso, ad esempio, a risolvere il problema dell’openside che la squadra si trascina da tempo e si è dato due belle alternative, cioè Kvesic e Clifford. Penso, in generale, che Eddie stia prendendo il toro per le corna e si stia orientando verso la scelta di avere un secondo playmaker nella posizione di primo centro, che è un’altra delle scelte che avrebbero dovuto essere fatte negli ultimi anni. E’ la strada giusta! Non sarei affatto sorpreso di vedere Farrell o Slade con la maglia numero 12. Mi sembra quindi un’ottima squadra, con mole new entries di qualità, ma, soprattutto, un cammino decisamente tracciato.”
Come sempre sarà il campo a dare le vere risposte.
jpr

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